"Adesso seriamente, ascolta.
Siedi tranquillo, posa tutto e ascolta ciò che ho da dirti.
Voglio parlarti del tempo. Penserai che sono matta e forse è un po vero,
Mi piace sperimentare, assaggiare, vedere cose nuove, allargare orizzonti e prospettive.
Mi piace stare seduta e fissare il nulla solo per riposare i pensieri, per lasciarli andare, funziona, prova.
Ecco adesso, mentre mi ascolti, liberati , non pensare a cosa hai da fare tra 5 minuti, domani o il mese prossimo, a cosa regalerai a tuo fratello per il suo compleanno o a quanto tempo deve ancora passare prima che io finisca di parlare. Liberati da quest'ossessione di non avere mai tempo, è una bugia.
Hai tutto il tempo che vuoi, è l'unica cosa che possiedi, ottimizzala.
Ora dammi la mano, e tienila stretta, non lasciarla.
Ti chiedo di restare, ti chiedo di non salire su quel treno, di aspettare, di provarci, dovesse durare solo un altra settimana. Ti chiedo di essere uomo, di avere il coraggio di rischiarti,
Forse ti chiedo troppo, ti chiedo tutto.
Ti chiedo di mettere a rischio il tuo tempo, la tua carriera per una storia in cui forse non credi più.
Ma ho la certezza che voglio passare con te tutto il tempo della mia vita, che non scandisco in minuti ore e giorni, ma tutto il tempo che la vita ci ha regalato, quello per noi,"
Appena finì di parlare si alzo di scatto dalla sedia, lasciò la mia mano e fece 4 passi più in la, in quel momento mi crollò tutto addosso,
"L'amore non ha più tempo per noi"
E quella fu l'ultima volta che lo vidi.
martedì 30 settembre 2014
domenica 21 settembre 2014
La Metamorfosi
Gregor una mattina si sveglia e non sa più chi è, è diverso, non si riconosce più.
Il racconto di Kafka inizia più o meno così, mettendo in evidenza una situazione di cambiamento nel quale il protagonista del libro si ritrova suo malgrado.
L'elemento narrativo che prevale secondo la visione critica è quello del surreale, poiché Gregor non è più un uomo, ma un insetto, e tutto il racconto prosegue sulla fase di accettazione e adeguamento della sua nuova condizione.
La nuova condizione di Gregor però non è una novità, è parte della vita di ognuno di noi, a tutti capita di svegliarsi un giorno e scoprirsi diversi, magari totalmente diversi da ciò che si credeva di essere, e succede che si ha paura.
Quello che capita al protagonista è una presa di coscienza, una lotta all'accettazione di un nuovo modo di essere, che però a causa della condanna sociale non riesce ad essere accettato da Gregor, il quale preda del senso dell'angoscia, che ritorna innumerevoli volte, decide di morire.
Il fatto che Gregor muoia un po per volta non è certamente un caso, secondo la mia lettura, poiché è quello che facciamo un po tutti, adeguandoci, lasciamo che la vita ci passi addosso, restiamo impotenti davanti ad essa, inermi, come se non avessimo le armi per combattere, per lottare per noi stessi, per la nostra natura.
E Gregor non lotta, Gregor resta a casa, vittima delle paure degli altri, vittima della sua paura di essere diverso. Gregor è quella parte di noi che si ferma davanti al giudizio degli altri, che non è in grado di fare un salto di qualità nella propria vita, che non si riscatta per paura della solitudine.
Il racconto di Kafka inizia più o meno così, mettendo in evidenza una situazione di cambiamento nel quale il protagonista del libro si ritrova suo malgrado.
L'elemento narrativo che prevale secondo la visione critica è quello del surreale, poiché Gregor non è più un uomo, ma un insetto, e tutto il racconto prosegue sulla fase di accettazione e adeguamento della sua nuova condizione.
La nuova condizione di Gregor però non è una novità, è parte della vita di ognuno di noi, a tutti capita di svegliarsi un giorno e scoprirsi diversi, magari totalmente diversi da ciò che si credeva di essere, e succede che si ha paura.
Quello che capita al protagonista è una presa di coscienza, una lotta all'accettazione di un nuovo modo di essere, che però a causa della condanna sociale non riesce ad essere accettato da Gregor, il quale preda del senso dell'angoscia, che ritorna innumerevoli volte, decide di morire.
Il fatto che Gregor muoia un po per volta non è certamente un caso, secondo la mia lettura, poiché è quello che facciamo un po tutti, adeguandoci, lasciamo che la vita ci passi addosso, restiamo impotenti davanti ad essa, inermi, come se non avessimo le armi per combattere, per lottare per noi stessi, per la nostra natura.
E Gregor non lotta, Gregor resta a casa, vittima delle paure degli altri, vittima della sua paura di essere diverso. Gregor è quella parte di noi che si ferma davanti al giudizio degli altri, che non è in grado di fare un salto di qualità nella propria vita, che non si riscatta per paura della solitudine.
giovedì 18 settembre 2014
vista
Vi presterei i miei occhi per 5 minuti, poi capireste perchè sorrido ancora
Vi rendereste conto che il mondo è angusto e ingiusto in ogni suo millimetro, ma nasconde cose belle,
gli occhi dei bambini sono speciali. Ho avuto la fortuna di conservarli...
Vi presterei gli occhi per farvi cambiare vita...
Vi rendereste conto che il mondo è angusto e ingiusto in ogni suo millimetro, ma nasconde cose belle,
gli occhi dei bambini sono speciali. Ho avuto la fortuna di conservarli...
Vi presterei gli occhi per farvi cambiare vita...
lunedì 15 settembre 2014
Sono cambiata per via delle circostanze, per via della vita e anche perchè lo volevo,
volevo essere diversa, migliore. Non so adesso se lo sono, se sono riuscita nel mio intento, ma mi voglio più bene e me ne frego di più.
Ho capito che non serve sempre cercare di capire, e che alla fine tutti i nodi vengono al pettine e i conti e le persone tornano.
Certe cose che avevano importanza un tempo adesso non ce l'hanno più e la vita va avanti da se.
Se la ruota non gira vuol dire che è scoppia, e se in pochi giorni qualsiasi cosa che hai tra le mani ti si rompe è solo una fatalità del destino. Si dice che Dio ti faccia star male per prepararti a qualcosa di migliore, e si dice anche che il dolore e crescita, ma questo lo dice il mio personal trainer, hanno entrambi ragione.
Sono cambiata perchè da un giorno all'altro mi hanno detto che avevo l'insulinemia, che non potevo più mangiare la cioccolata, mi hanno tolto identità, ho ricominciato daccapo.
Ed ogni giorno, rimetto tutto in gioco ma in discussione poco, non ho più voglia di urlare, di niente, non era vero che gli addi vanno urlati, te ne puoi andare dalla vita di qualcuno anche in silenzio, se non eri importante nemmeno se ne accorge.
Sono cambiata perchè la vita è questa,
sono cambiata perchè in realtà sono sempre la stessa.
domenica 14 settembre 2014
In quel momento c'eravamo scordati tutto, nomi, luoghi, persone, esistevamo solo noi due, incastrati a perfezione l'uno dentro l'altra e forse non sarebbe bastata una vita per spiegarlo, ma non bisognava spiegare, al massimo pregare un po, si pregare Dio che tutto ciò non finisse, l'estensione del tempo era infinita in quel momento, si poteva persino credere al per sempre.
mercoledì 10 settembre 2014
Bisognerebbe vivere senza limiti,senza freni e censure,così come
viene,senza pensare,andare avanti a ruota libera. Molti intraprendono questa
filosofia di vita. Vasco dice che vuole trovare un senso alla vita, io voglio
solo viverla il più possibile. Il più grande dei Medici affermò che "la
vita è breve" ,Seneca poi gli da torto e dice che invece è breve la vita
vissuta realmente, credo abbia ragione lui, quanta vita lasciamo che passi?
quanti momenti perdiamo?
Ci imponiamo dei limiti spesso inconsciamente, i limiti ci rendono
più sicuri paradossalmente da quello che si può comunemente credere. Un limite
è uno stop, una zona franca, un posto intoccabile,sai che se hai un limite e ti
senti anche al sicuro in un certo senso. Ecco maturità e intelligenza significa
abbatterli ,quei limiti che ci costringono a una vita breve, una vita di pochi
attimi,significa anche prendere consapevolezza che siamo noi stessi gli unici
arbitri e siamo gli ultimi a decidere d'ogni cosa. E' inutile considerarsi
liberi se si hanno limiti.
lunedì 8 settembre 2014
Non ti ho mai scritto una lettera,
Non ho mai avuto il bisogno di farlo, con te non serviva nessuna parola, almeno credevo
con te gli sguardi bastavano, dicevano tutto, riempivano tutto, almeno credevo
Forse non ho mai avuto il coraggio di farlo.
Mi hai lasciata andare.
Ho preso coraggio e ti ho chiamato, hai chiuso.
Ho lasciato perdere e sei tornato, ci abbiamo riprovato, una, due, tre volte...
ritorniamo sempre li, a quel punto, dove io arrivo e tu mai, dove lascio tutto per te e tu no.
Non ti ho mai scritto nulla perchè le parole uccidono.
Domani voglio vederti, voglio dirti che mi hai stravolto, mi hai seccato, mi hai cambiato
o forse ho fatto tutto io. Fatto sta che tu sei piombato nella mia vita di punto in bianco.
Mi hai fatto ridere, mi hai preso tra le tue braccia e mi hai tolto il fiato.
Non ti ho mai scritto niente perchè tu non mi leggi, al massimo, tu ascolti, tu guardi, e sento che a volte hai paura della vita.
E vorrei esserci sempre, ma non posso essere tua amica, non posso essere tua amica.
Non voglio essere tua amica.
Non ti ho mai scritto perchè non ho voluto che tu entrassi davvero nella mia testa.
Nei miei pensieri e non ti ho insegnato a capirli, ti ho confuso e probabilmente tu pensi io sia matta.
Nella mia testa ci sono mostri che fanno paura, ci sono idee a volte contorte a volte troppo delineate da non poter essere modificate anche solo un po. A volte sono testarda, a volte sono malleabile.
E non mi stupisco se pensi che io sia strana. Ho dato modo di conoscermi cosi e non posso pretendere tu capisca fino in fondo tutto se non ti do la chiave per farlo, se chiudo alcuni cassetti nei quali ci sono i pezzi mancanti di quel puzzle che ho in testa.
Magari ciò che dico non ti piace, ti annoia; ma ho deciso che non importa, che io ti dico ciò che mi pare, che non voglio nascondere nulla perchè non mi piace, non mi piace essere come tutti gli altri.
Ho paura delle relazioni, ho una fottuta paura che un giorno mi sveglio e la persona che amo se ne vada, o se ne sia andata mentre non me ne accorgevo o peggio ancora che non l'ami più io.
Ma non si può vivere di paure, ho deciso anche questo.
Come se decidessi tutto da sola e la vita non c'entrasse nulla.
Ho deciso di restare nella tua vita, nonostante tutti mi dicessero di no, che era sbagliato che non facevi per me. Nonostante tu mi dicevi le stesse cose. Ho deciso di restare, non per capire, ma perchè credo ancora in qualcosa, qualcosa che non ti so spiegare nonostante abbia il dannatissimo vizio di definire sempre tutto, di voler spiegato tutto, di comprendere, anche quando da capire non c'è nulla.
Sto bene, ho il mio equilibrio, a volte attimi di incertezza, ma poi riesco a riprendermi, ogni volta con un po più di consapevolezza della forza che ho dentro, ogni volta sentendomi più donna, anche se con te gioco a fare la bambina, perchè è bello a volte potersi togliere dei pesi e lasciarsi andare tra le braccia di qualcuno che senti sia li per te, e in quel momento non serve essere forti, in quel momento abbasso le difese, in quel momento sei pericoloso , in quel momento sono felice.
Sto bene da sola, non credo nel fattore "completamento", credo che ognuno debba imparare a stare da solo, debba amarsi da solo, ma non debba precludersi agli altri.
Credo nelle notti d'amore, nei rari momenti sereni in cui credi che tutto possa funzionare, e spesso mi aggrappo a quelli.
Mi piace il silenzio, la solitudine quando non portano rabbia dentro, quando non sono di difesa,
Il mio nome mi sembra uscito da uno spot pubblicitario tipo "Mario Rossi" hai presente quelli che usano per fare gli esempi?
A volte piango guardando delle pubblicità che ritraggono scene familiari.
Quando c'è qualcosa che non va mi chiudo in me stessa e spero sempre che qualcuno venga a chiedermi come sto, voglio che qualcuno insista.
Odio quando le persone sono egoiste, quando mi abbandonano, quando si rivelano quello che non sono. Riesco a odiare questi atteggiamenti, non riesco a odiare nessuno però.
Odio urlare contro le persone, ma lo farei per rabbia da sola in un bosco.
E voglio credere che non sei una persona cattiva, che mi vuoi bene e che mi rispetti.
Queste cose non le ho mai dette a nessuno. E ce ne sono altre, altri stupidi particolari che non conosci, ma che mi piacerebbe avessi voglia di conoscere.
E mi piacerebbe anche avessi voglia di qualcosa di bello prima per te stesso, avessi voglia di essere una persona migliore per te.
Sono molto più realista di quel che pensi, ho iniziato a cercare del bene in quella realtà opprimente che ci circonda, ecco cosa ho fatto a Mykonos, mentre tutti cercavano qualcuno da portarsi a letto la sera, io cercavo di capire come essere più serena, e da quel viaggio mi sono portata molto di più che un semplice bel ricordo.
Ho conosciuto Marco li, forse un giorno se ti va ti racconto del primo uomo che ho conosciuto come tale.
C'è un vecchio detto che dice che ci sono due giorni in cui non puoi fare nulla, uno è ieri e l'altro è domani, ti resta oggi per fare, per vivere, ti resta oggi per darti una smossa.
Io ancora per oggi sono qui.
Giulia.
Non ho mai avuto il bisogno di farlo, con te non serviva nessuna parola, almeno credevo
con te gli sguardi bastavano, dicevano tutto, riempivano tutto, almeno credevo
Forse non ho mai avuto il coraggio di farlo.
Mi hai lasciata andare.
Ho preso coraggio e ti ho chiamato, hai chiuso.
Ho lasciato perdere e sei tornato, ci abbiamo riprovato, una, due, tre volte...
ritorniamo sempre li, a quel punto, dove io arrivo e tu mai, dove lascio tutto per te e tu no.
Non ti ho mai scritto nulla perchè le parole uccidono.
Domani voglio vederti, voglio dirti che mi hai stravolto, mi hai seccato, mi hai cambiato
o forse ho fatto tutto io. Fatto sta che tu sei piombato nella mia vita di punto in bianco.
Mi hai fatto ridere, mi hai preso tra le tue braccia e mi hai tolto il fiato.
Non ti ho mai scritto niente perchè tu non mi leggi, al massimo, tu ascolti, tu guardi, e sento che a volte hai paura della vita.
E vorrei esserci sempre, ma non posso essere tua amica, non posso essere tua amica.
Non voglio essere tua amica.
Non ti ho mai scritto perchè non ho voluto che tu entrassi davvero nella mia testa.
Nei miei pensieri e non ti ho insegnato a capirli, ti ho confuso e probabilmente tu pensi io sia matta.
Nella mia testa ci sono mostri che fanno paura, ci sono idee a volte contorte a volte troppo delineate da non poter essere modificate anche solo un po. A volte sono testarda, a volte sono malleabile.
E non mi stupisco se pensi che io sia strana. Ho dato modo di conoscermi cosi e non posso pretendere tu capisca fino in fondo tutto se non ti do la chiave per farlo, se chiudo alcuni cassetti nei quali ci sono i pezzi mancanti di quel puzzle che ho in testa.
Magari ciò che dico non ti piace, ti annoia; ma ho deciso che non importa, che io ti dico ciò che mi pare, che non voglio nascondere nulla perchè non mi piace, non mi piace essere come tutti gli altri.
Ho paura delle relazioni, ho una fottuta paura che un giorno mi sveglio e la persona che amo se ne vada, o se ne sia andata mentre non me ne accorgevo o peggio ancora che non l'ami più io.
Ma non si può vivere di paure, ho deciso anche questo.
Come se decidessi tutto da sola e la vita non c'entrasse nulla.
Ho deciso di restare nella tua vita, nonostante tutti mi dicessero di no, che era sbagliato che non facevi per me. Nonostante tu mi dicevi le stesse cose. Ho deciso di restare, non per capire, ma perchè credo ancora in qualcosa, qualcosa che non ti so spiegare nonostante abbia il dannatissimo vizio di definire sempre tutto, di voler spiegato tutto, di comprendere, anche quando da capire non c'è nulla.
Sto bene, ho il mio equilibrio, a volte attimi di incertezza, ma poi riesco a riprendermi, ogni volta con un po più di consapevolezza della forza che ho dentro, ogni volta sentendomi più donna, anche se con te gioco a fare la bambina, perchè è bello a volte potersi togliere dei pesi e lasciarsi andare tra le braccia di qualcuno che senti sia li per te, e in quel momento non serve essere forti, in quel momento abbasso le difese, in quel momento sei pericoloso , in quel momento sono felice.
Sto bene da sola, non credo nel fattore "completamento", credo che ognuno debba imparare a stare da solo, debba amarsi da solo, ma non debba precludersi agli altri.
Credo nelle notti d'amore, nei rari momenti sereni in cui credi che tutto possa funzionare, e spesso mi aggrappo a quelli.
Mi piace il silenzio, la solitudine quando non portano rabbia dentro, quando non sono di difesa,
Il mio nome mi sembra uscito da uno spot pubblicitario tipo "Mario Rossi" hai presente quelli che usano per fare gli esempi?
A volte piango guardando delle pubblicità che ritraggono scene familiari.
Quando c'è qualcosa che non va mi chiudo in me stessa e spero sempre che qualcuno venga a chiedermi come sto, voglio che qualcuno insista.
Odio quando le persone sono egoiste, quando mi abbandonano, quando si rivelano quello che non sono. Riesco a odiare questi atteggiamenti, non riesco a odiare nessuno però.
Odio urlare contro le persone, ma lo farei per rabbia da sola in un bosco.
E voglio credere che non sei una persona cattiva, che mi vuoi bene e che mi rispetti.
Queste cose non le ho mai dette a nessuno. E ce ne sono altre, altri stupidi particolari che non conosci, ma che mi piacerebbe avessi voglia di conoscere.
E mi piacerebbe anche avessi voglia di qualcosa di bello prima per te stesso, avessi voglia di essere una persona migliore per te.
Sono molto più realista di quel che pensi, ho iniziato a cercare del bene in quella realtà opprimente che ci circonda, ecco cosa ho fatto a Mykonos, mentre tutti cercavano qualcuno da portarsi a letto la sera, io cercavo di capire come essere più serena, e da quel viaggio mi sono portata molto di più che un semplice bel ricordo.
Ho conosciuto Marco li, forse un giorno se ti va ti racconto del primo uomo che ho conosciuto come tale.
C'è un vecchio detto che dice che ci sono due giorni in cui non puoi fare nulla, uno è ieri e l'altro è domani, ti resta oggi per fare, per vivere, ti resta oggi per darti una smossa.
Io ancora per oggi sono qui.
Giulia.
domenica 7 settembre 2014
Una persona è come cammina, come si muove, come salta le pozzanghere. È come parla, è quello che dice e che non dice. È come ascolta, è quello che pensa. Una persona è il suo sorriso, è come ride, è come si arrabbia. Come ama, come bacia, come abbraccia. Come suda. Una persona è il suo odore, è il suo profumo, è come guida la macchina, come va in bicicletta, è la faccia che fa quando passeggia con un mazzo di fiori. Come si guarda allo specchio quando è sola in ascensore. Una persona è il suo modo di buttarsi indietro quando scoppia in una risata, è il suo modo di piegarsi in avanti quando piange, quando quel dolore fa male alla pancia. Una persona è quello che è, quello che resta e quello che se ne va. E tante altre cose che popolano il mondo per un po', lo tengono in piedi e un giorno in un click non ci sono più. E se è stato bravo ha infilato un pezzettino di sé, una piccola scheggia, in quelli che rimangono.
Fabio Volo
Fabio Volo
sabato 6 settembre 2014
giovedì 4 settembre 2014
semplicemente
Eppure sono di più.
E tu non vedi, perchè non vuoi vedere.
IO SONO DI PIU' e lo urlo perchè forse mi senti, ma tu sei sordo perchè non vuoi sentire.
E il tuo non volore si scontra con me, una volta, due e tre.
e te lo ridico, e non cambia mai nulla.
Allora prendo me stessa, guardo il calendario e mi rimetto in pista.
E' settembre e io sono di più
E tu non vedi, perchè non vuoi vedere.
IO SONO DI PIU' e lo urlo perchè forse mi senti, ma tu sei sordo perchè non vuoi sentire.
E il tuo non volore si scontra con me, una volta, due e tre.
e te lo ridico, e non cambia mai nulla.
Allora prendo me stessa, guardo il calendario e mi rimetto in pista.
E' settembre e io sono di più
Iscriviti a:
Post (Atom)