mercoledì 12 giugno 2013

una poesia

Dicono che voi andate avanti a musica, che non parlate altre lingue, solo quella.
Sarò ottimista, sarò positiva, sarò stupida…
…io ci provo: vi scrivo una poesia, una sul serio. 
Ve la scrivo perché parla di voi, perché voglio che ve la mettiate in tasca per ritrovarla quando ne avrete bisogno. 
Dicono che i ragazzi non leggono più.
E allora li costringono a mettere sotto il naso pagine e pagine.
Quanti libri vi hanno assegnato da leggere per settembre? 
A me, un’estate, ne hanno dati sette. 
Io dico: ma come si fanno a leggere sette libri in due mesi?
L’ho fatto, però ho scansato l’ aroma del sale, i granelli della spiaggia, il solletico del mare sotto i piedi, l’invito di un ragazzo a un falò. 
In alcuni momenti ti viene da odiare la letteratura. In altri ti senti che le parole di un libro sono le uniche possibili per spiegare quello che tieni dentro.
Ci sono poesie che valgono una canzone, forse più di una canzone. 
Dicono che i ragazzi non leggono più.
Io ci provo. 


Lentamente di Pablo Neruda 

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.



Fatevi sentire, smentite chi vi sminuisce.

Giulia Carcasi

Nessun commento:

Posta un commento