venerdì 10 maggio 2013

I giovani e la politica

Aristotele era un filosofo greco che credeva fermamente nell'importanza della politica e nella partecipazione dei giovani ad essa. Il concetto di democrazia nasce proprio in grecia,qualche secolo prima di Aristotele,ed è secondo i grec,indispensabile per la giusta politica di uno stato.
Più di due mila anni dopo,mi ritrovo in un paese che forse ha un po dimenticato il vero significato di democrazia.Mi sento di affermare questo perchè oggi nel parlamento del mio paese invece di andare avanti e portare il progresso, come vorrebbero anche i giovani,si resta fermi e intanto la crisi accresce.
I giovani e la politica oggi,sono due realtà distanti tra loro,che non hanno più voglia di incontrarsi perchè l'una non crede nell'altra.
Dopo aver parlato varie volte con i miei coetani di politica,posso dire che per moltissimi di loro è noiosa,corrotta e menefreghista.C'è un vero e proprio rapporto di sfiducia.
Andando all'origine del problema,esso si è sviluppato a parer mio perchè la politica ha creato un clima ostile nei nostri confronti, i nostri cosidetti rappresentanti invece di fare leggi per aiutarci ,sono ricorsi ai famosi tagli,a scuola ,salute e soprattutto visto dalla nostra parte al nostro futuro.
Dall'inizio del 2013 ad ora,mese di Maggio dello stesso anno,in Italia hanno chiuso più di 4,000 imprese,più di 300 persone si sono suicidate perchè rimaste senza lavoro e senza speranza.
Migliaia e migliaia sono le persone che si sono ritrovate così da un giorno all'altro senza sapere come fare per sopravvivere,quando prima con quel poco che recepivano riuscivano a stento a coprire le spese.Anche il tasso di disoccupazione è tra i più alti in Europa.Ma la colpa di chi è?Sarebbe troppo facile dare la colpa solo a chi sta al governo,anche perchè li abbiamo eletti noi quei signori. La responsabilità è anche nostra,ci scordiamo che l'Italia,lo stato, siamo noi.
Questa è la mia nazione che pesa sulle mie scelte,che incita alla rivoluzione ma alla fine non fa niente.
é triste questa realtà,ci sono rarissime opportunità ,non investono nel nostro futuro e noi facciamo troppo poco per fare valere i nostri diritti,perchè è più comodo così.
Non possiamo pretendere che le cose cambino se facciamo sempre la stessa cosa.
Albert Einstein sosteneva che la crisi è la cosa migliore che possa capitare a persone e paesi perchè è la crisi che porta il progresso,è dalla crisi che nascono le migliori strategie e i migliori prodotti.
Se i giovani e la politica riuscissero a superare la crisi,a portare l'innovazione e cambiare veramente le cose,l'Italia sarebbe lo stato ideale,ma forse anche questa mia supposizione è solo un utopia.
Ci vorrebbe una rivoluzione e ricominciare daccapo. Il problema dei giovani è che sperano ,in un paese dove ci sia fiduce e non corruzione,invece che il contrario. Io sono una studentessa italiana,e spero di poter avere un futuro nel mio paese, ma questo è un sogno. Non ci credo più nemmeno io.

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