venerdì 19 aprile 2013

Di noi.

Di noi alla fine che resta? qualche foto, ricordi di serate in spiaggia a bere e fumare con gli amici in quartiere, le giornate a girovagare invece di andare a scuola, o le giornate a girovagare a scuola? che resta di noi? Baci dati e desiderati? notti di passioni folli? notti di insonnia e mal di pancia? Film visti? Libri letti? Compiti in classe? cosa resta? a che serve? Perchè? Ora capisco cosa voleva dire Shakespeare con il suo "to be or not to be?" ....



1 commento:

  1. Non resta niente. Nel giro di qualche generazione, dopo la nostra morte, anche il ricordo di noi di coloro che rimangono in vita, ed abbiamo conosciuto, svanirà. Il mondo dimenticherà la nostra presenza, siamo solo di passaggio, come tutti destinati a non lasciare traccia.

    Eppure forse qualcosa può rimanere.
    Non mi riferisco all'entrare nella storia, a diventare celebri, famosi ed indimenticabili sviluppando un determinato talento o compiendo qualche gesto folle.
    A dirla tutta neanche le invidio queste persone, neanche mi sembrano persone, quanto piuttosto delle etichette.

    Quel che di noi può restare è quello che scriviamo. Tutto ciò che, onestamente, avrei più intenzione di lasciare di me stesso, dato che ci rappresenta, manifesta il nostro pensiero ed esprime nel profondo quello che siamo.
    Anche in questo non è necessario diventare scrittori celebri, il bello sta nel cimentarsene, conta sicuramente più il viaggio che la meta, godendo così di svolgere quest'attività con quel pizzico di consapevolezza aggiuntiva di star facendo, probabilmente, l'unica cosa che può avere davvero un senso.

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